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Il tema delle diete alimentari torna sempre di attualità, c’è chi le pratica come se si trattasse di un rito, c’è chi ne parla come fosse un esperto dietologo, e il numero dei seguaci cresce costantemente,nonostante le molte delusioni. In ogni alimento sembra esserci una ragione valida per evitarlo.La pasta ha il glutine, la carne favorisce il colesterolo e contiene le schifezze che danno agli animali, l’olio di oliva fa ingrassare, la frutta è piena di zuccheri, che sono, dice il dietologo di turno, «veleni per l’organismo», il pesce va bene, ma solo se pescato dall’amico il giorno stesso, l’hamburger solo di vacca fassona allevata con amore. La pizza, un concentrato di carboidrati bruciacchiati .Non parliamo poi, per carità di patria, degli alcolici di ogni natura e genere e non permettetevi di nominare i dolci. In questo gioco al massacro si finisce per scordare quale sia il fine del cibo. Nutrirsi con equilibrio, varietà e possibilmente soddisfare anche il palato. Forse basterebbe prendere atto che almeno in questa parte del mondo si mangia molto meglio di 50 anni fa, la denutrizione e le monodiete (polenta e formaggio) dettate dalla necessità non esistono più e si campa molto più a lungo e meglio. E riservare le nostre energie polemiche per cause più importanti