per l'etica laica, sociale e autodeterminata
Ha 83 anni, cammina a fatica, si muove con il bastone o su una sedia a rotelle, e le persone intorno lo aiutano a piegare le gambe per alzarsi, ma Jean Paul Belmondo resta Bebel, , senza rimpianti. "Nessun rimpianto, ho fatto tutto quello che volevo fare e oggi amo le cose che ho: la vita, il sole e il mare", dice alla Mostra del cinema di Venezia. Fra applausi e standing ovation, il brutto-affascinante del cinema, colui che ha fatto di “quella faccia un po’ così” un marchio di fabbrica, ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera, trattenendo a stento la commozione. Belmondo ha vissuto molte vite, ha superato un’ischemia, che lo ha colpito nel 2001, e molti scandali, ma negli occhi porta ancora quella voglia di conoscere la giocata successiva che può riservare la vita. E a chi gli chiede se pensa mai al passato, risponde “Jamais, mai, guardo sempre davanti Nel breve incontro con i giornalisti, Belmondo ha ricordato Godard: "Avevo fatto teatro per nove anni quando è arrivato lui a propormi il cinema, era Fino all'ultimo respiro: è stato l'inizio della mia carriera". A dirigerlo ha avuto tanti registi, con il suo charme ha acceso tanti film diversi: "Mi sono sempre divertito in ogni film che facevo, mi piaceva cambiare genere, romantico, poliziesco. Del resto la vita è così, un giorno si piange, l'altro si ride. In tanti film ti ho amato, in altri mi sono arrabbiato, ma sempre mi sono emozionato con te. Grazie Jean Paul.