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Da Huffington Post. Tra i tanti che affollano il piazzale della stazione Tiburtina, a Roma, c'è Maria che ha 23 anni ed è una studentessa. Per arrivare a Massa Carrara ha preso un bus notturno da Bari, sosta a Roma e cambio mezzo fino in Toscana. "Flixbus è la mia compagnia preferita,soprattutto per i prezzi, in viaggio incontro famiglie con bambini, anziani, giovani, la classe media insomma". Aun anno dalla liberalizzazione del mercato, con l’arrivo in Italia di Flixbus, l’azienda tedesca di viaggi low cost in autobus che è riuscita a comprare il diretto competitor scozzese Megabus, il mercato dei trasporti su gomma è notevolmente cresciuto. Stando ai dati dell’azienda, a bordo degli autobus verde acido hanno viaggiato, nel 2016, 1 milione e 800mila passeggeri, con una media del costo del biglietto di 5 euro, per viaggi lunghi 6/8 ore. Flixbus non è una compagnia di autobus nel senso “classico”: non ha una flotta non ha autisti. Ha stabilito con il ministero dei Trasporti delle rotte e poi ha avviato con 50 aziende italiane una partnership. Una mano di vernice verde, il marchio arancione per “brandizzare” i mezzi e il gioco è fatto, con la sicurezza delle strade messa a rischio, perché il padroncino alla guida non ha sufficienti margini per rallentare o fare una sosta. Un mercato florido, che attrae investitori stranieri e per questo Ferrovie dello Stato ha annunciato di voler investire sul trasporto su gomma con Bus Italia. Questo sarebbe il futuro , perché l’80% degli italiani usa l’automobile per spostarsi, il 15% viaggia in autobus e il 5% sceglie il trasporto ferroviario. Un futuro che però ha il sapore di passato, ci ricorda i nostri nonni che si spostavano in corriera perché non avevano i soldi per il treno.