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Ieri ho visto il documentario ‘ Emergency exit young italians abroad’, prodotto da una giovane regista pugliese, Brunella Filì. E’ il primo documentario che racconta le storie di giovani Italiani emigrati, lungo un viaggio a tappe tra Europa e Stati Uniti, da Vienna a Parigi, da Londra a Tenerife, da Bergen a New York. Il film, pluripremiato in numerosi festival e presentato al Parlamento Europeo, è arrivato a Londra per la prima volta, nell'ambito della rassegna I DOC , all’Istituto di Cultura Italiana, il 15 settembre 2015. I protagonisti del documentario sono loro, 14 giovani che raccontano in prima persona la loro storia. La voce narrante è di Bill Emmot, giornalista e saggista britannico che ha collaborato alla realizzazione del documentario ed è la voce narrante che collega le storie dei 14 giovani: La prima parola che mi viene in mente pensando all’Italia è Bellezza, ma oggi l’Italia sta diventando un po’ meno bella e meno creativa . Nelle nostre ricerche per realizzare questo documentario abbiamo scoperto che è praticamente impossibile sapere quanti giovani italiani hanno lasciato il Paese in questi ultimi anni. Sembra quasi che le istituzioni non vogliano rendersi conto della realtà o , comunque, preferiscano evitare di confrontarsi con essa. Se telefoni all’ambasciata francese qui a Londra ti dicono subito quanti francesi sono emigrati in Inghilterra. Se telefoni all’ambasciata italiana non te lo sanno dire. Secondo le nostre stime, negli ultimi 10 anni i giovani che hanno lasciato l’Italia sono circa un milione. E nella grande maggioranza si tratta di laureati e diplomati. L’Italia è un Paese che non ha fiducia nel futuro, che ha paura del cambiamento. E sono pochi gli stranieri giovani, francesi, inglesi, tedeschi, americani che si stabiliscono in Italia. Va comunque sottolineato che, a differenza di altri giovani europei, i giovani italiani all’estero mantengono legami stretti con la famiglia e gli amici e ritornano spesso per brevi periodi di vacanza. Sono una risorsa che può stimolare chi è rimasto e favorire il cambiamento di cui il Paese ha bisogno. Daniele Silvestri , testimonial e autore della colonna sonora, dice: Non è una sconfitta per chi parte, è una sconfitta per chi resta e magari ha lasciato partire tanti giovani. Mentre guardavo il film pensavo alla mia carissima nipote Greta, partita 4 anni fa per l’Inghilterra all'età di 19 anni, per fare la cameriera o l'aiuto di cucina e diventata, dopo molti sacrifici, pasticciera in uno dei più importanti hotel di Londra.