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Primavera, Pasqua, due belle parole: manca la terza P, Pace

27.03.2016 09:26

Quest’anno la Pasqua conclude la settimana iniziata con l’arrivo della primavera. Purtroppo con gli attentati di Bruxelles all’appuntamento continua a mancare la Pace. Secondo la tradizione induista, il 21 marzo, non si festeggia solo l’arrivo della primavera, ma, la festa celebra la vittoria del bene sul male, della gioia sulle preoccupazioni, dell’amore sull’odio. Colori, petali, musica e balli che vanno avanti per un giorno intero, dalle prime ore della mattina e fino a notte fonda. Così  in India, in Nepal, in Pakistan e in Myanmar fino a Singapore. Colorarsi l’un l’altro, in particolare il viso, è considerato un segno di affetto (soprattutto tra gli innamorati) e sono tanti i gesti simbolici scambiati tra i milioni di persone in segno di pace. La festa, come tradizione, è stata inaugurata in India con l’accensione, la notte del 23 marzo di un falò che prende il nome di Holika Dahan, con richiamo al demone Holika delle scritture Veda. Coloriamoci il viso anche noi di nero, di giallo, di rosso per esternare il valore della fratellanza, dell’uguaglianza fra gli uomini e le donne di tutte le razze e di tutti i Paesi. Auguriamoci oggi che l’anno prossimo sia l’anno della Pace e impegniamoci tutti insieme a fare qualche cosa di concreto per conquistarla. Anche solo un piccolo gesto di solidarietà ogni giorno.

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