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La percentuale dei suicidi continua a crescere fra le tribù che vivono nelle foreste. . Non si è mai vista una cosa del genere prima! È questo lo ‘sviluppo’?”“Siamo contrari a qualunque tipo di sviluppo proposto dal governo. ha dichiarato Olimpio, della tribù Guajajara dell’Amazzonia brasiliana. “Arrivano con queste idee aggressive sul progresso e le impongono a noi esseri umani, e in particolare a noi popoli indigeni che siamo i più oppressi di tutti. Per noi questo non è assolutamente progresso.”I dati dimostrano le terribili conseguenze dell’imposizione del cambiamento ai popoli indigeni effettuata nel nome del “progresso” e dello “sviluppo”. In molti casi le tribù sono state costrette ad allontanarsi da risorse di cibo abbondanti e sostenibili, e da fonti di identità sicure, per ritrovarsi nella società dominante povere e marginalizzate. Le ripercussioni di questi cambiamenti forzati sono tragiche e minacciano di continuare a influenzare diverse generazioni a venire. In tutto il mondo, però, le tribù continuano a lottare per il riconoscimento del loro diritto a vivere in pace nelle proprie terre. Quando questo diritto è rispettato, o ripristinato, le tribù prosperano. Dopo il riconoscimento del territorio Yanomani nell’Amazzonia settentrionale, avvenuto nel 1992, alcune equipe mediche hanno lavorato con gli sciamani indigeni e, insieme, hanno rapidamente dimezzato il tasso di mortalità tra la tribù. Gli Jarawa in India vivono nelle loro terre ancestrali e godono di quello che è stato definito un “periodo di abbondanza”; secondo i nutrizionisti, la loro dieta è “ottimale”.