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Michael Moore ci racconta la storia della candidatura di Donald Trump

19.08.2016 17:54

 

Trump era scontento del suo accordo come presentatore e star dello show di successo della Nbc "The Apprentice". Per farla breve, voleva più soldi. Precedentemente, aveva ventilato l'idea di correre per la presidenza, nella speranza che l'attenzione così ottenuta potesse garantirgli una posizione più forte nelle negoziazioni. Poi ha annunciato di correre per la presidenza. Ovviamente, non avrebbe dovuto correre davvero per la carica di presidente: solo fare il suo annuncio, tenere qualche mega-raduno con decine di migliaia di sostenitori e aspettare che i primi sondaggi di opinione lo vedessero al primo posto, cos'altro altrimenti!.Così, il 16 giugno dello scorso anno, ha indetto una conferenza stampa in cui definiva i messicani "stupratori" e "spacciatori" e s'impegnava a costruire un muro per negare loro l'accesso al confine. Rimasero tutti a bocca aperta. la Nbc, lungi dall'offrirgli un salario più alto, lo licenziò in tronco. Trump ne fu scioccato. Non se lo aspettava, ma si è attenuto lo stesso al piano per aumentare il suo "valore", mostrando che milioni di americani volevano Lui come Leader. Certo non voleva mica essere il candidato repubblicano, perché mai avrebbe voluto diventare il presidente degli Stati Uniti. Ovviamente no! La presidenza è un lavoro vero e noioso, devi vivere nel "ghetto" di Washington DC, in una piccola casa vecchia di 200 anni, umida, tetra e con soli due piani.. Ma niente di tutto questo rappresentava una reale preoccupazione, perché "Trump for President" era solo una trovata che sarebbe durata pochi mesi. Poi è successo qualcosa. Trump, con sua somma sorpresa, ha infiammato il paese. Soprattutto quei cittadini tutt'altro che miliardari. È balzato dritto al primo posto nei sondaggi degli elettori repubblicani. I suoi raduni hanno iniziato a contare fino a 30,000 sostenitori. La Tv ha abboccato. È diventato la prima celebrità americana capace di farsi ingaggiare per ogni show in cui voleva apparire... Presto, tuttavia, il karma gli ha presentato il conto. In pochi  mesi ha segno una tripletta: l'attacco alla famiglia di un militare ucciso, le offese alla medaglia al valore militare e l'invito ai possessori di armi ad assassinare Hillary Clinton. Negli ultimi weekend, l'espressione sul suo volto la diceva lunga: "Odio tutto questo! Rivoglio il mio show!". Ma è troppo tardi. È merce avariata, la sua immagine è irreparabile, Ma se Trump non è così stupido o folle come sembra il crollo delle ultime tre settimane non è stato un caso. Forse fa tutto parte di una nuova strategia per sottrarsi ad una corsa che non ha mai voluto portare a termine. Perchè la mossa finale di Trump sarà quella di ritirarsi e  incolpare gli "altri" per averlo buttato fuori. Trump non vuole fare questo lavoro sul serio e, cosa ancora più importante, non può tollerare di essere definito ufficialmente e giuridicamente un perdente la notte dell'8 novembre Don, se stai leggendo, fallo presto. Offri al tuo patetico partito l'opportunità di rimettere insieme i pezzi e nominare un altro candidato.

 

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