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La scommessa di Carla “Con arte, corsi e concerti trasformo il cimitero”

02.12.2016 09:11

 

Sono le otto del mattino e Carla De Bernardi, la presidente, è già qui, perché qui ha sempre molto da fare. Cammina veloce sul ghiaino, uno zainetto pieno di tutto sulle spalle e, non si capisce se per i Blundstone o per la ligera,non si sentono i passi. Si dovrebbe sentire anche il rumore delle foglie accartocciate. Perché questo giardino, 260mila metri quadrati, grande quanto l’Expo, è pieno di alberi: tigli, tassi, quei calocedrus pieni di aghetti. L’unica pianta che non c’è è il cipresso. E certo, per un cimitero non è una scelta scontata. Ma il Monumentale di Milano non è un cimitero qualsiasi È un posto dove succedono un sacco di cose: un coro conStille Nacht a Natale, spettacoli di teatro, concerti di archi, pianoforti a coda e violini, passeggiate con professori, architetti, cantanti. Come in un albergo, c’è una reception che dà informazioni in quattro lingue. Si fanno convegni, anche Bookcity è arrivato fin qua, e corsi di calligrafia. Qui si lavora, con un docente dell’Accademia di Brera e la Fonderia artistica Battaglia che insegnano restauro; c’è un libro dal titolo toccante, La piccola città. Il 10 dicembre: ci sarà una“prima”, con Chailly,  e al cimitero il sipario si alza sui grandi della Scala che riposano qui. Toscanini, Boito, Horowitz, Ponchielli La vita di Carla e quella del Monumentale si sono intrecciate nel 2013. Prima, la signora era una fotografa della Milano da bere, design e pubblicità. Ma quel 13 marzo è squillato il telefono, Ha sentito la voce di un uomo. Nessun preambolo. Mi ha solo detto: signora, suo figlio è morto. Si è buttato da una finestra».Quel figlio era un ragazzo fragile, si chiamava Nicola..  Carla aveva bisogno di una ragione forte per alzarsi dal letto ogni mattina. Anche prima, ogni giorno, veniva a passeggiare qui piuttosto che andare a vedere vetrine in corso Vittorio Emanuele«Al Monumentale ho cominciato a studiare, a scoprire anche le piccole cose, e ogni giorno ce n’era una nuova. Carla ricorda:Allora ho pensato che, come aveva incantato me, questo luogo poteva incantare anche altri» . Ci ha messo così tanta energia, che ha già raccolto 400 “amici” con tessera. E poi, il Monumentale, è riuscita a portarlo anche all’estero. A ottobre, a Dublino, al congresso dell’Asce, l’Association of significant cemeteries, che ne raccoglie 120, dal Père Lachaise all’Ohlsdorf di Amburgo al West Norwood di Londra, ha parlato di Mafalda di Savoia, morta a Buchenwald e ignorata da tutti. Adesso si prepara alla grande opera dell’anniversario. Anche per un cimitero, 150 anni vanno festeggiati con gioia.

 

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