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Già nei giorni scorsi, il primo presidente aveva preannunciato: “I colleghi dell’Ufficio centrale e i 50 funzionari che si sono avvicendati hanno lavorato a ritmi serrati per non utilizzare appieno i 30 giorni concessi alla Corte e quindi anticipare, anche se di qualche giorno, la scadenza prevista di metà agosto”.L’ufficializzazione arriverà lunedì 8 agosto. Ora l’iter prevede che il governo abbia a disposizione 60 giorni per scegliere il giorno delle votazioni (una domenica compresa tra il 50° e il 70° giorno dopo il decreto di indizione) e passare il decreto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dovrà firmarlo.La Corte aveva ricevuto oltre 700mila firme da parte dei Comitati del Sì e del No, rispettivamente fermi a 580mila e 320mila. Nell’ultima riunione, il conteggio delle firme valide e digitalizzate era arrivato a 500mila, limite che ha reso valido il referendum e inutile ulteriori analisi.Soddisfazione da parte del Comitato “Basta un Sì”: “Un risultato che ripaga l’enorme lavoro compiuto in poche settimane da volontari, attivisti, associazioni e organizzazioni locali. Un risultato che rende il referendum a tutti gli effetti uno strumento “popolare”, il referendum degli italiani, non più una questione riservata ai partiti”. Peccato che il nostro PD a Sarteano non abbia contribuito alla raccolta di queste firme, ma c’è tempo per ricuperare, allestendo all’ingresso della Festa de l’Unità un tavolo in cui vengano spiegate agli elettori le ragioni del SI’. Ci sono ora due Comitati per il SI’, mettiamoci al lavoro.