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Prima ancora della politica e della ’ndrangheta, il problema della Calabria sono i quadri della pubblica amministrazione dice Gratteri, sono impiegati e dirigenti pubblici a causare l’inefficienza della pubblica amministrazione, mentre i politici eletti sono solo figure “deboli” e “senza preparazione. Ci sono direttori generali che da vent’anni sono nello stesso posto, e da incensurati gestiscono la cosa pubblica con metodo mafioso. Gratteri ha 57 anni ed è uno dei magistrati antimafia più conosciuti in Italia: scrive libri, partecipa a convegni ed è noto per il suo stile oratorio molto diretto. Ha lavorato soprattutto in Calabria, indagando sulla ‘ndrangheta e sulle altre organizzazioni criminali, in particolare quelle che si occupavano di sequestri. A causa del suo lavoro, Gratteri vive sotto scorta dal 1989. L’attuale governatore della Calabria, Mario Oliverio, del PD, era ospite allo stesso incontro e ha appoggiato la tesi di Gratteri: Sottoscrivo convintamente la valutazione del procuratore Gratteri. Si avverte una pressione, una presenza che definirei un macigno, uno schema sempre uguale di burocrazia dominante. Sono dell’idea che questa struttura abbia avuto un peso tutt’altro che secondario nel ritardato processo di sviluppo della Calabria. Può darsi che fenomeni analoghi sussistano anche in altre regioni. Che ne dice il sindacato ? Non sarebbe opportuna un’inchiesta interna ?