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La camorra sta cambiando pelle, dalle regole imposte dalle cosche si passa ad una sorta di ribellione degli affiliati più giovani, con al seguito altri coetanei . E’ in atto una deregulation, 70 agguati mortali negli ultimi 12 mesi. Diciottenni con la pistola e il kalashnikov pronti a sparare a tutto e a tutti per conquistare un vicolo, una piazza, uno scantinato o un garage dove spacciare droga o imporre il pizzo. La questura ha schedato circa 5.000 affiliati alla camorra in provincia di Napoli, distribuiti in 110 clan. Ma l’irruzione sulla scena di queste nuove bande di giovanissimi sta mutando la dimensione e la natura della camorra. Alfano vuole mandare l’esercito a Napoli. Non basta controllare , bisogna agire. Iniziando dai simboli della camorra sul territorio. La città è disseminata di piccoli o grandi santuari, eretti nei luoghi dove si sono svolte mortali sparatorie di camorra: una peculiare forma di ricordo, nella quale al lutto dei famigliari e degli amici si associa e si intreccia la rivendicazione del clan di appartenenza. Un “segno” di presenza e controllo del territorio. Incontestato, in effetti, perché nessuna autorità si azzarda a rimuovere altarini e cappelle, per quanto platealmente abusive. Sindaco De Magistris, fatti coraggio, falle smantellare e vediamo che succede.