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Ken Loach si è aggiudicato la Palma d’Oro della 69esima edizione del Festival di Cannes, con la pellicola “I, Daniel Blake”. Per il regista britannico, che compirà 80 anni tra meno di un mese, si tratta di un bis dopo la Palma d'Oro vinta dieci anni fa con "Il vento che accarezza l'erba". «Occorre, oggi più che mai, che il cinema protesti contro i potenti. Spero che questa tradizione si conservi. Un altro mondo è possibile e necessario», ha detto Loach. Nella sua pellicola Loach porta sullo schermo la realtà dura e senza speranza dei nuovi poveri. Protagonista un falegname 58enne che, dopo un infarto, prende il sussidio di invalidità ma vorrebbe tornare a lavorare. Un uomo buono, vedovo inconsolabile, che sul suo cammino fatto di burocrazia che lo rimbalza, uffici del lavoro e banche alimentari, incrocia una madre single disoccupata con due bambini piccoli che lui adotta come fosse una figlia. Questo film avrà successo nelle sale ? Probabilmente molto meno di tanti film d’azione, con effetti speciali o di film di comicità spassosa, ma lieve,che si fatica a ricordare poco dopo averli visti. Lo stesso accade per i romanzi. La maggior parte delle opere premiate con il Nobel della Letteratura. Quanti sono stati negli ultimi 2 anni i lettori dei romanzi di Patrick Modiano , tutti ambientati nella Parigi che amiamo, che ricostruiscono a ritroso la vita dei protagonisti partendo da un episodio apparentemente insignificante che ha profondamente influenzato la loro esistenza. Le giurie, i critici premiano l’artista, secondo i criteri classici della cultura umanistica, un mondo a sé stante, che si muove con lentezza, lontano dal mondo attuale degli smartphone e, soprattutto, del consumo veloce.