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Ieri il Consiglio regionale del Veneto doveva discutere una legge che riconosce il popolo veneto come minoranza nazionale. Si parla di indire un referendum sull’autonomia del Veneto nell’aprile 2017. Tutti a favore, compresi i 5 Stelle. Contro solo il Pd. Cartelli e patenti in doppia lingua “Addio all’Italia faremo la Venexit” Toso, atu magnà e stracaganasse? Non si sa bene perché, ma domandare in uno dei dialetti veneti se un bambino ha mangiato le castagne, fa sorridere. Certi suoni riportano all’infanzia e alla sua gentilezza. Stop, ad esempio, si dice «férmate »: resta un divieto, ma fa meno male. Può apparire sorprendente, ma la regione italiana più aperta al futuro, vuole tornare a parlare come una volta. Per dirla in modo antico: il «popolo veneto» è deciso a esprimersi in «lingua veneta». Dalla scuola agli uffici. In tivù e sui giornali. Ovviamente si pensa di cominciare con i documenti. Sulla carta d’identità un trevigiano si potrà dichiarare «mas-cio», una vicentina «fémena ». Sulla scrivania del sindaco di Grantorto, nel padovano, è già stesa la bandiera marciana con il leone alato, madre di quella della Serenissima Repubblica di Venezia.Venexit»è il primo passo verso l’addio «a uno Stato italiano golpista e centralista». L’obiettivo è concedere ai veneti gli stessi diritti di chi è nato in una regione o provincia a statuto speciale, dal Sudtirolo alla Sicilia. .I Comuni potranno imporre la lingua veneta in scuole e uffici. Chi è nato in Veneto avrà più diritti dei «foresti». «Anche prefetti, carabinieri e provveditori — dice Riccardo Barbisan, relatore della legge — dovranno parlare in veneto, a costo di ricorrere al Consiglio d’Europa. Non si può entrare in sintonia con la gente se non si capisce la sua linguaIn commissione è stato un trionfo: maggioranza di centrodestra compatta, a favore pure i 5 Stelle, contro solo i consiglieri Pd e un dissidente del sindaco di Verona, Tosi. Nella mia città Trieste ‘ste robe i le ciama monade’ Pur de contrastar el PD de Renzi i xè tuti pronti a disfar l'Italia!