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Domenica scorsa al teatro degli Arrischianti di Sarteano, in presenza di molti immigrati africani che vivono in una struttura di accoglienza , Mohammed Ba, senegalese, mediatore culturale, già pastore mussulmano ed ora attore e scrittore, ci ha parlato della sua terra. Ci ha parlato del Griot, il narratore tribale, la memoria storica africana che costituisce un ponte fra gli emigrati viventi sparsi nel mondo, quelli rimasti nelle loro terre e gli antenati. A dimostrazione quasi di questa vicinanza spirituale e culturale, Mohamed ha iniziato a ritmare una percussione sul tamburo e sono saliti sul palco 4 ragazzi immigrati e con 4 tamburi del teatro hanno subito sintonizzato i loro tamburi con lui, pur non conoscendolo, né avendo fatto alcuna prova. Mohamed ha proiettato il film ‘Va pensiero’, la storia drammatica di un gruppo di senegalesi a Milano, lui compreso. Vu cumprà aggrediti , due uccisi e due feriti, lui stesso colpito all’addome e rimasto per un’ora a terra, nell’indifferenza dei passanti. E’ stata una serata emozionante. Dopo l’assessore alla cultura di Sarteano, Luisa Gandini, che ha introdotto l’incontro, sono intervenuti i Presidenti di due associazioni che stanno raccogliendo l’adesione delle Associazioni della Valdichiana per organizzare la tutela dei diritti di questi giovani immigrati che spesso trascorrono un paio d’anni in queste strutture, senza imparare un mestiere, senza inserirsi nella comunità, spesso senza aver imparato l’italiano. Mohamed Ba li ha spronati a studiare. Personalmente io sono convinto che la strada per l’integrazione passa attraverso l’accoglienza in famiglia. La Regione Toscana ha approvato una legge in tal senso, 10 mesi fa, ma il tempo passa e nessuno sa niente. Basterebbe che 30 famiglie sarteanesi ospitassero per un anno un ragazzo, per metterlo poi nelle condizioni di imparare la lingua e trovare un lavoro, che molti giovani sarteanesi non sono interessati a fare. Vi assicuro che è bello vivere insieme a un giovane africano, sempre sorridente, che ha tanta voglia di imparare a vivere in Italia. Grazie Luisa per averci fatto incontrare Mohamed Ba