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Periodicamente ormai si ripetono eventi disastrosi, terremoti, alluvioni, con perdite di vite umane ed enormi costi di ricostruzione, con situazioni precarie di disagio che durano anni.Mario Lettieri, sottosegretario all’economia del governo Prodi e Paolo Raimondi, economista e giornalista economico sostengono una tesi molto interessante e scrivono: Lo Stato, secondo noi, potrebbe emettere specifiche “obbligazioni per la ricostruzione” al fine di creare liquidità da destinare esclusivamente alla realizzazione del programma di investimenti verità la messa in sicurezza anti sismica è un problema antico che riguarda la gran parte del territorio italiano. La semplice ricostruzione delle aree colpite e la ristrutturazione anti sismica in tutto il territorio nazionale interesserebbero non meno di 12 milioni di unità abitative con investimenti prevedibili di circa 100 miliardi di euro. Se si aggiungesse anche l’improcrastinabile intervento di stabilità idrogeologica dell’intero Paese, allo scopo di evitare le continue e devastanti alluvioni, frane e altri deterioramenti del territorio, bisognerebbe aggiungere altri 50 miliardi di investimenti. Ovviamente il ruolo dello Stato, anche in questi casi, è insostituibile. La dimensione degli investimenti richiesti non può però essere soddisfatta da una semplice flessibilità di bilancio!Lo Stato dovrebbe emettere specifiche “obbligazioni per la ricostruzione” al fine di creare liquidità da destinare esclusivamente alla realizzazione del programma di investimenti. Potrebbe essere la Cassa Deposti e Prestiti a farsene carico, al fine di non farli rientrare nell’alveo del debito pubblico. Del resto la stessa Germania usa in tale senso la sua Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, la gigantesca banca di sviluppo tedesca che, con attivi per oltre 500 miliardi di euro, è da sempre considerata fuori dal bilancio statale. Ai sottoscrittori delle obbligazioni si potrebbe estendere la garanzia dello Stato fino al valore di 100.00 euro, così come avviene per i conti correnti bancari. Sarebbe una forma di forte incentivazione.Importante che detti titoli siano di lungo termine, almeno 10 anni, con capitale nominale garantito, ad un tasso di interesse basso ma comunque superiore al tasso zero di oggi. La ricchezza delle famiglie italiane ammonta a oltre 6.000 miliardi di euro. Baterebbe investirne il 3% per mettere in sicurezza il territorio e contribuire alla crescita economica del Paese. Coraggio Italiani !