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Gli anziani si facciano da parte, senza clamori né rancori

28.03.2016 22:41

 

Durante la Pasqua ho riflettuto sui conflitti generazionali. Nelle imprese, nei partiti politici, nelle associazioni, capita spesso che la vecchia generazione non consenta alle nuove generazioni di affermarsi e di sostituirla nei posti di maggiore responsabilità. Da qui nasce la parola brutta, ma necessaria, la rottamazione. Qualche giorno fa Violante ha scritto sul Corriere della Sera, rivolgendosi alla vecchia guardia del PD, accettate la competizione oppure fatevi da parte.  Mi ha colpito profondamente la riflessione fatta da un professionista in pensione che ha scritto :mi chiedo perché non ci si renda conto che la società italiana è profondamente cambiata da quando persone come D’Alema o Bersani hanno contribuito positivamente a costruire l’Ulivo. Certo ci sono pochi o tanti iscritti e simpatizzanti del Pd che provano un certo disagio nella conduzione renziana del partito, ma mi pare sia lo stesso disagio dei padri che non approvano le scelte dei figli e non sforzandosi di capire li rimbrottano in continuazione. Pare che anche l’arrabbiato Landini si stia rendendo conto che perfino con Marchionne bisogna contrattare e non isolarsi sull’Aventino. Sono un professionista di 68 anni, la stessa età dei dirigenti della “vecchia guardia” e avrei potuto continuare a svolgere la mia professione, come tanti che non mollano mai, ma mi sono reso conto che sarebbe stato un lento declinare e ho deciso di cambiar vita, di fare quelle cose sempre rimandate per stare sulla breccia, ovvero riconoscimento e visibilità sociale. Fare quelle cose adatte alla mia età e che non necessitano dell’applauso di alcuno. Complimenti, caro amico, anch’io la penso così e 10 anni fa, a 69 anni, ho fatto la stessa scelta.

 

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