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nei 7 grandi capoluoghi di Regione dove si voterà domenica 5 giugno In dieci anni, dal 2001 al 2011 l’affluenza alle urne è diminuita in media del 18%, con la punta massima registrata a Roma, dall’ 80% di Veltroni, al 53% di Marino, nel 2013. Cosa è successo? Alcuni osservatori sostengono che, dopo la grande stagione dei sindaci, inaugurata con l’elezione diretta e la forte personalizzazione delle candidature, è subentrata una fase di disillusione. E il risultato, appunto, sarebbe una preoccupante quanto crescente ondata di astensionismo. Ma non basta, il trend astensionista è aumentato notevolmente dopo il 2012. I 15 mesi del governo Monti, una vera e propria Waterloo per i partiti, hanno dato un’ulteriore spinta alla crisi di partecipazione. Sono seguite le elezioni politiche del 2013, senza vincitori, con governi basati su alleanze contro natura ( governo Letta e governo Renzi), fondate sullo spettro di un nuovo governo di tecnici o di un ritorno alle urne. Né il ciclone Renzi, né l’avvento perentorio dei 5 stelle sulla scena politica hanno rallentato questo trend. Nel maggio 2014 alle europee votò il 58% degli elettori, nel maggio 2015 nelle 7 regioni in cui si votò, l’affluenza superò di poco il 50% degli elettori . In quanti dei 1300 comuni in cui si vota e in particolare in quante delle grandi città verrà superata la soglia del 60% ? Ci saranno tutte oltre il 50%? ( segue)