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30 agosto,dal blog Italia che cambia, uno sguardo al 2040 per sognare ( prima parte)
100 ambasciatori e ambasciatrici provenienti da associazioni, imprese e mondo accademico
100 esponenti di associazioni, di imprese e mondo accademico hanno lavorato per tre mesi attorno a diciassette tavoli. Ne sono usciti altrettanti documenti tematici che presentano la fotografia attuale del nostro Paese, una visione comune di come potrà essere l’Italia nel 2040 e delle proposte per arrivarci. Inoltre una serie di azioni concrete che ciascuno di noi può fare fin da oggi per contribuire a questo grande processo di cambiamento.Abitare: Negli appartamenti vivevamo appartati, oggi invece viviamo più assieme, condividendo spazi e abitudini. In molti si sono spostati dalle metropoli verso le campagne e i piccoli centri. Abbiamo case passive o a basso consumo energetico e si è praticamente smesso di costruirne di nuove, recuperando gli immobili abbandonati e riqualificando quelli esistenti. Agricoltura e acqua: Abbiamo accesso sicuro all’acqua, a un cibo sano, sufficiente e nutriente, prodotto localmente. Sovranità alimentare! Ecco il principio che guida la produzione e il consumo di cibo nel 2040. Sono in via di estinzione le monocolture, sostituite dalla biodiversità dei territori, coltivati con metodi alternativi e genuini. Ambiente: È in atto un profondo mutamento culturale, stiamo uscendo dalla cultura antropocentrica per ritrovare il nostro posto all’interno degli ecosistemi e non più al di sopra di essi. L’Italia è un paese a consumo di suolo zero e una rete di aree protette tutela il Mediterraneo dallo sfruttamento dovuto a pesca, trivellazioni, ecc. Cicli produttivi e rifiuti: I rifiuti non esistono più, e con essi sono spariti gli inceneritori e le discariche: oggi gli scarti di una determinata produzione diventano materia prima per un’altra produzione. L’evoluzione delle stampanti 3d e dei Fablab ha abbattuto la produzione di risorse inutili e l’obsolescenza pianificata è stata spazzata via, sostituita da prodotti duraturi e facilmente riparabili. Clima: Negli anni passati abbiamo abbattuto le emissioni da parte dell’industria, delle abitazioni private, dei mezzi di trasporto e preso misure di contenimento come la riforestazione e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai evidenti, ma sembra probabile che l’innalzamento delle temperature resterà entro i 2°C. Disabilità: Le barriere culturali e fisiche che impedivano una completa integrazione delle persone disabili non esistono più. La disabilità non è più vissuta come un problema o un elemento discriminante, ma come una caratteristica distintiva del’individuo.Economia: Un’economia circolare, centrata sul benessere dell’individuo, della comunità, degli ecosistemi e su una più equa ripartizione della ricchezza. Dalla crisi del capitalismo globale e finanziarizzato è nato un nuovo modello che, su piccola scala, affianca agli strumenti economici classici monete locali e complementari, economia del dono e della condivisione.