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Da Pietraporciana, l'appello per una nuova cooperativa sociale

15.08.2016 14:54

La situazione dell’immigrazione dai Paesi dell’Africa nera e del medio oriente è drammatica. Lo è oggi per loro, ragazzi scappati dalla guerra e dalla miseria, lo sarà per l’Italia domani. Bisogna creare le basi della società multietnica, bisogna fare subito qualche cosa per la loro integrazione , a livello di comunità locale, come è stato vent’anni fa per marocchini e tunisini, e, più recentemente per rumeni, albanesi e altri Paesi dell’Est europeo. Attualmente i migranti arrivano sempre più numerosi e vengono trasferiti dalle prefetture, con la collaborazione di un gestore ( nel nostro caso la onlus  Misericordia di Chiusi) in strutture di accoglienza, in genere alberghi , che dispongono di una ‘dépendance’ dove vengono accolti da 30 a 60 migranti. Hanno vitto ed alloggio, un cambio di abiti ogni stagione e 2,5 euro di pocket money. Frequentano un corso di italiano, ma pochi riescono a parlarlo, dopo aver terminato il corso. Per il resto sono nulla facenti, dormono o si aggirano come anime perse, sognano di andare all’estero e sono guardati con qualche sospetto dalla popolazione locale. Il Rifugio e Centro visite della Riserva Naturale di Pietraporciana rischia di cessare l’attività quest’anno.  Non può sopravvivere con una apertura di 4 mesi all’anno. Noi amici promotori di Pietraporciana ci  stiamo impegnando per  creare le condizioni per l’apertura del Rifugio sull’intero anno rilanciando lo scopo sociale che animò Iris Origo nel donare questa struttura al Comune di Chianciano. Al Comune di Chianciano garantiamo l’assunzione a carico nostro di tutte le spese di manutenzione, a fronte di una concessione prolungata nel tempo, a condizioni di miglior favore. La nostra iniziativa vuole creare a Pietraporciana un Centro d’accoglienza modello, con l’accordo della Misericordia di Chiusi, dove gli ospiti trovano un ambiente familiare, un’opportunità di imparare bene l’italiano e seguono un corso di formazione professionale, dai 18 ai 24 mesi, su un’attività artigianale. Gli investimenti da fare sono improcrastinabili, a partire da una nuova caldaia. La valutazione complessiva degli interventi più urgenti, fatta da un tecnico, si aggira intorno ai 50.000 euro, cui dovrà seguire un secondo lotto di 40.000 euro entro la prossima primavera. Vogliamo iniziare l’accoglienza apartire dal 1 novembre pv. Abbiamo già raccolto 15.000 euro. La prossima settimana partirà un campagna di crowdfunding su una piattaforma specializzata per la raccolta fondi basata sulla formula ‘rewarded’ ( con restituzione a rate del prestito senza interessi). Il progetto prevede che, nei  4 mesi estivi, prosegua una gestione separata della cucina, per continuare a offrire ristorazione di qualità a basso prezzo, in un’atmosfera di ritrovo conviviale, per i turisti e gli abitanti del territorio. Chi fosse interessato a conoscere il progetto, mi può scrivere su face book o sulla mail privata che compare su questo sito alla voce contattaci. Vi aspettiamo. Bisogna far presto.

 

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