20.02.2016 08:58
Ci lascia a 84 anni Umberto Eco uno dei più grandi
scrittori, l’ intellettuale italiano più conosciuto al mondo. Scrittore, saggista, semiologo, docente
universitario. Famosissimo il suo “In nome della rosa” giallo filosofico
di ambientazione medievale da cui era stato tratto un famoso film con Sean
Connery. L’ultimo suo libro, nel 2015, proprio il giorno del suo
compleanno è stato “Anno Zero”. Questo romanzo è una sorta di testamento dell’intellettuale
impegnato, ma mai allineato, che trasforma
in una trama avvincente le miserie del giornalismo al servizio del potere. Una redazione
raccogliticcia che prepara un quotidiano destinato, più che all'informazione,
al ricatto, alla macchina del fango, a bassi servizi per il suo editore. Domani non è un giornale
qualunque, che si occupa degli argomenti avvenuti il giorno prima ma, come dice
il nome stesso, è un giornale che parla del domani, del giorno dopo la
pubblicazione, che quindi ipotizza, suggerisce, allude a fatti che non sono
ancora successi ma che potrebbero succedere e coinvolgere personaggi illustri. Uno strumento molto
potente, insomma, in grado di condizionare e indirizzare il comportamento dei politici e di altri personaggi noti. Ci piace ricordarlo con alcune sue
parole tratte dall’ultima intervista/incontro con Elisabetta Sgarbi, uscita dalla Mondadori libri a seguito della
fusione con Rizzoli . Nasceva La Nave di
Teseo", due legni arcuati e all'insù come simbolo, la nuova case editrice
finanziata dagli scrittori, a partire dai due milioni di Umberto Eco che a 83
anni fa progetti con l'entusiasmo e i rischi di un ragazzo: "Perché il progetto è l'unica alternativa
alla Settimana Enigmistica, il vero rimedio contro l'Alzheimer.
Velleitari ? Peggio siamo pazzi .