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7. Investiamo sui mercati finanziari senza conoscerne i rischi (settimana dal 11 al 17 dicembre)

16.12.2017 08:26

Le competenze finanziarie degli italiani sono basse e molto spesso insufficienti per compiere scelte di investimento efficaci e consapevoli. Lo rivela il rapporto della Consob  sugli investimenti finanziari delle famiglie italiane diffuso oggi. Secondo i risultati dell'indagine aggiornata alla fine del 2016 nozioni di base come «rapporto rischio-rendimento» o «diversificazione del portafoglio» rimangono «oscure» per la maggioranza degli italiani, ma solamente un quarto degli italiani effettua un investimento finanziario avvalendosi di professionalità specifiche come quelle dei consulenti finanziari oppure delegando la gestione dei propri risparmi ad un intermediario.

Secondo il rapporto, alla fine del 2016 il 45% delle famiglie italiane detiene uno o più strumenti finanziari, che siano fondi comuni, azioni o obbligazioni bancarie e ben il 60% delle famiglie riesce a risparmiare in maniera regolare. Tuttavia questo aspetto del comportamento finanziario degli italiani non ha una correlazione positiva con la conoscenza delle dinamiche della finanza e con gli elementi di base che guidano le scelte di investimento. Il 20% degli italiani afferma di non avere familiarità con alcun prodotto finanziario e oltre un terzo ha difficoltà a valutare la rischiosità delle opzioni di investimento più note. Una percentuale ben più ampia (circa il 60%) dimostra inoltre di averne una conoscenza molto approssimativa: «Il 59% degli italiani - si legge nel rapporto - afferma infatti di preferire una composizione di portafoglio a prevalenza azionaria perché ritiene che le azioni siano meno rischiose delle obbligazioni». In Italia continua ad essere diffusa la propensione all'investimento «fai da te»: una tendenza che si associa spesso ad una sopravvalutazione delle proprie conoscenze in materia finanziaria. «La relazione tra conoscenze effettive e percepite - si legge nel rapporto - evidenzia un disallineamento all'incirca nel 40% dei casi». Una percentuale che risulta più elevata tra gli uomini con un livello di istruzione medio-alto. Le esigenze che spingo più frequentemente ad avvalersi di un professionista sono la pianificazione finanziaria di lungo periodo e la protezione del patrimonio, ma è interessante notare come le competenze del professionista ricoprano solamente una percentuale ridotta (19%) delle motivazioni che conducono alla sua scelta. E’ più importante, infatti, la fiducia nei suoi confronti e l’indicazione da parte dell’istituto di credito di riferimento.


La Consob evidenzia inoltre come sia diffusa tra le famiglie la tendenza a investire in modo non pianificato e senza una conoscenza approfondita della filiera del risparmio che parte «dalla gestione del bilancio familiare, conduce alla formazione del risparmio e alla sua allocazione in impieghi finanziari, assicurativi e previdenziali». Solo il 24% delle famiglie infatti afferma di controllare in modo accurato e entrate e le uscite familiari e poco meno del 25% delle famiglie ha l'abitudine di pianificare e monitorare gli obiettivi raggiunti nel tempo. Cari risparmiatori sprovveduti, non venite poi a chiedere l'intervento dello Stato. Imparate a tutelare meglio i vostri risparmi.

 

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