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Dal 1958 io non manco di guardare la prima serata del festival di Sanremo. Negli anni precedenti frequentavo l’Università a Parigi, mentre dal1951 al 1953 veniva trasmesso soltanto per radio. La mia frequentazione del festival era dovuta prima a curiosità e poi ad aggiornamento professionale, essendomi occupato di canzoni negli anni ’60 e ’70. Per me l’anno 1958 è stato unico nella storia del festival. Ha premiato due cantanti pressoché sconosciuti al grande pubblico, Modugno e Dorelli e una canzone , Nel blu dipinto di blu, che rompeva gli schemi della canzone melodica, sempre privilegiata dal festival. Sanremo ha premiato quasi sempre l’interprete, il cantante, più che la canzone interpretata. Alcuni personaggi della musica leggera italiana, hanno partecipato da giovani al festival con canzoni che hanno avuto un enorme successo di vendite, ma non hanno vinto. Basti pensare a mille bolle blu di Mina nel 1959, non sarà un’avventura di Lucio Battisti nel 1969, 4 marzo 1943 di Lucio Dalla nel 1971, Jesahel dei Delirium nel 1972, vado al massimo e la vita spericolata di Vasco Rossi nel 1982 e 1983, Donne di Zucchero nel 1983 , o, più recentemente, con te partirò di Andrea Boccelli (1995) o dannati forever di Elio e le storie tese (2013). Per non parlare del dramma seguito alla bocciatura di Ciao amore di Luigi Tenco nel 1967. Lo stesso Adriano Celentano non fu premiato per la canzone ‘son 24.000 baci’, ma parecchi anni più tardi in coppia con Claudia Mori con la canzone ‘ Chi non lavora non fa l’amore’ non certo fra le sue migliori. Soltanto 4 canzoni vincitrici del festival hanno avuto anche il premio della critica: come saprei di Giorgia(1995), Luce di Elisa (2001), ti regalerò una rosa di Simone Cristicchi (2007) e chiamami ancora amore di Roberto Vecchioni ( 2011). Artiste come Milva, ( che domani riceverà il premio alla carriera), Patty Pravo, Antonella Ruggeri ( da solista) hanno partecipato a 10 o più edizioni senza mai vincere. Nel 2010 I fischi hanno accompagnato la premiazione e gli orchestrali, che avevano anche svolto il ruolo di giuria, al momento dell’annuncio della non ammissione alla finalissima delle canzoni interpretate da Malika Ayane, Noemi e Simone Cristicchi, hanno gettato per aria gli spartiti, in segno di disaccordo. Da 10 anni con il trionfo di Mario Carta, premiato da Maria De Filippi al festival del 2009, sono arrivati i ‘prodotti’ dei talent televisivi, allontanando ulteriormente i cantautori e i cantanti più affermati dal palco dell’Ariston.
Ma va dato a Sanremo il merito di aver fatto conoscere al grande pubblico il gotha della musica leggera internazionale con una lunga serie di ospiti: Whitney Houston, Ray Charles, Louis Armstrong, Steve Wonder, Tom Jones, Dee Dee Bridgewater, Paul Mc Cartney, Miriam Makeba, Paul Anka, Patti Smith, Annie Lennox, Bono, Elton John, Oasis, Take that, Bruce Springsteen, David Bowie, Celine Dion, Madonna, REM, Tina Turner, Eminem, Spandau Ballet. E molti altri. Soprattutto, Sanremo è stato capace di regalare dei momenti emozionanti. Giovedì sera, James Taylor e Giorgia hanno cantato You have got a friend di Carole King, la canzone del 1971, che, nel tempo, è diventata l’inno dell’amicizia, della solidarietà. Quando sei triste, preoccupato, dice il testo, quando hai bisogno di una mano e niente va per il verso giusto, chiudi gli occhi e pensami, io arriverò, correndo, in qualsiasi stagione, basta solo che mi chiami, hai un amico. E chi non vorrebbe prima o poi sentirsi cantare quest’inno alla dolcezza e all’empatia?
Ultima nota a margine del festival. Ieri sera era in platea Matteo Salvini. Speriamo che gli porti sfiga, come fu nel 2013 per Pierluigi Bersani, che arrivò al festival a due settimane dalle elezioni politiche, e riuscì quasi a perdere elezioni, che parevano già vinte. Famosa la battuta di Crozza dal palco nel febbraio 2013: ‘ chiunque vincerà alle elezioni dovrà allearsi con chi ha mandato a cagare in campagna elettorale’. Vale anche oggi.