per l'etica laica, sociale e autodeterminata

27 Musica leggera e cultura

10.02.2018 14:54

Non ho mai visto niente di più anchilosato, rabberciato, futile, vanitoso, lercio e interessato“.Ennio Flaiano esprimeva così il suo giudizio sul Festival di Sanremo e Pier Paolo Pasolini scriveva: “Sanremo e le sue canzonette sono qualcosa che deturpa irrimediabilmente una società“.Un errore di snobismo delle elite intellettuali, a mio parere , che andava di moda fino agli anni ’80.

La musica leggera, così come la conosciamo al giorno d'oggi, è nata in Europa e negli Stati Uniti d'America verso la fine del XIX secolo. I suoi precursori sono stati i canti e le danze popolari e, soprattutto in Italia, il melodramma.. Lo sviluppo della musica leggera è legato allo sviluppo della civiltà industriale. Varie invenzioni, infatti, hanno contribuito al diffondersi del consumo domestico della musica. In primo luogo, è doveroso citare l'invenzione del fonografo da parte di Edison (1877). Alla fine del 1800, tra l'altro, hanno fatto la loro comparsa i primi fonografi a gettone, ossia i precursori dei futuri juke-box, e molti musicisti hanno cominciato ad incidere i propri lavori sui dischi in vinile Una grande spinta è arrivata con l'invenzione della radio negli anni Venti e della televisione negli anni Quaranta, che hanno permesso l'introduzione della musica dal vivo ma anche registrata, nelle comuni abitazioni private. Anche con la realizzazione delle prime pellicole cinematografiche con l'audio, sono stati resi popolari molti cantanti del periodo

Nel dopoguerra c’è stato il vero e proprio boom.. La diffusione della radio e del grammofono anche in Italia, hanno dato la possibilità agli italiani di ascoltare canzoni straniere. Si era di fronte, in quel periodo, a nuovi stili musicali, che hanno cominciato a prendere piede e ad attirare l'attenzione di uomini e donne di tutte le fasce di età. Si pensi ,ad esempio, alle canzoni americane di Cole Porter e di Frank Sinatra, al jazz di Louis Armstrong e di Benny Goodman, alle colonne sonore dei film di Hollywood. Per favorire gli stili musicali italiani, nel 1951 è nato il Festival di Sanremo. Il genere musicale promosso da questo Festival era prevalentemente melodico, conforme alla solida tradizione italiana. Nilla Pizzi è stata la vincitrice del primo festival con la canzone "Grazie dei fiori". Successivamente, alla fine degli anni Cinquanta, sono entrati altri stili musicali basati sul modello dei rockers americani come Elvis Presley, Paul Anka ed i Platters. Nel 1958 Tony Dallara ha lanciato il brano musicale "Come Prima", la prima canzone rock italiana. Si sono, così, realizzati due gruppi: da una parte vi erano i melodici, fedeli continuatori della tradizione italiana, ed i cosiddetti urlatori, che hanno introdotto gli elementi del rock americano nelle loro canzoni. Adriano Celentano deve la sua grandezza all’aver saputo interpretare entrambi gli stili Negli anni Sessanta si sono susseguite due innovazioni: la prima è stata caratterizzata dalla nascita dei primi gruppi beat italiani. L'influenza del rock americano si mischiava con quella del beat inglese, principalmente a quella dei Beatles e dei Rolling Stones. Tra i primi e i più famosi gruppi beat italiani,  ci sono i Giganti, l’Equipe 84, i Dik Dik, i New Troll, i Nomadi ed i Pooh. La seconda grande svolta è stata segnata, invece, dall'avvento dei cantautori (cantanti ed autori) che prendevano a modello i chansonniers francesi, fra i quali Georges Brassens, il grande caposcuola, cui tutti si sono ispirati. Le loro canzoni erano costruite su melodie semplici ma assolutamente non banali, con testipoetici,  e da un accompagnamento musicale generalmente di un solo strumento, spesso suonato dallo stesso cantautore. Tra i maggiori cantautori italiani, il gruppo ligure, con Umberto Bindi, Gino Paoli, Luigi Tenco, Bruno Lauzi e Fabrizio De André. Negli anni Settanta i complessi rock ed i beat hanno perso, in maniera progressiva, importanza, mentre hanno continuato a diffondersi nuovi cantautori che hanno conferito maggiore rilevanza all'elemento musicale. Questi ultimi tendevano ad utilizzare più strumenti musicali ed hanno arricchito le loro melodie con raffinati arrangiamenti, prendendo spunto ed ispirazione da autori anche molto lontani da loro nel tempo Negli anni Ottanta i cantautori italiani hanno adottato uno stile più internazionale ed hanno attirato, così facendo, l'attenzione del pubblico europeo. Numerosi sono stati gli interpreti di questa nuova tendenza. Tra questi, Gianna Nannini, Luciano Ligabue, Eros Ramazzotti, Vasco Rossi, Laura Pausini, Zucchero e Jovanotti. Negli anni Novanta si sono, invece, imposti cantanti come Giorgia ed Andrea Bocelli, maggiormente concentrati sull’aspetto canoro della musica leggera. Poi negli anni 2000 sono arrivati i talent televisivi, che hanno creato cantanti, come prodotti da lanciare sul mercato. Perciò oggi i maggiori cantanti italiani hanno tutti più di sessant’anni.

 

© 2013 Tutti i diritti riservati.

Crea un sito web gratisWebnode