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19. Il flop demolizioni nell’Italia degli abusi

21.01.2018 17:10

In Italia esistono 12 milioni di edifici a uso abitazione. Circa 1,5 milioni sono abusivi. Per una piccola parte, circa 30.000, è già stata emessa una sentenza definitiva  di abbattimento. Ma  la percentuale delle demolizioni effettive non va oltre il 10 per cento.«Sono cifre intollerabili soprattutto se si considera che, in Italia, con tre condoni, è stato sanato tutto il sanabile. Il cosiddetto “abuso di necessità” non esiste. Quando parliamo di case da abbattere parliamo di manufatti sul greto di un fiume, in zona sismica, o in riva al mare», è l’analisi di Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. Non piangiamo poi i morti quando arrivano alluvioni, terremoti…

La procura di Palermo denuncia l’inerzia che contraddistingue le amministrazioni locali, dalla Sicilia alla Lombardia, dove da dieci, venti, anche trent’anni decine di migliaia di edifici bollati come abusivi da sentenze di Cassazione restano in piedi e, nella maggior parte dei casi, persino nelle mani dei proprietari, che non solo non pagano le sanzioni, ma neanche un canone al Comune che dovrebbe acquisirli al suo patrimonio.

Il caso di Triscina è sconcertante: una striscia di cemento sulla spiaggia tra Castelvetrano e Selinunte, provincia di Trapani. Più di 5.000 villette, tutte o quasi seconde case, 1.900 sanate, 170 sentenze di demolizione che nessun sindaco ha mai pensato di eseguire, non foss’altro perché qualcuna appartiene a familiari di mafiosi e qui siamo in territorio di Matteo Messina Denaro. Adesso però si cambia strada, così ha deciso il commissario che guida il Comune, Salvatore Caccamo, che ha già stilato una lista delle prime 85 case da abbattere e ha pure trovato i soldi per farlo..

Sicilia, Calabria, Campania, con un rapporto tra demolizioni ordinate ed effettive che non va oltre il 4 per cento, rappresentano la fetta più grande dell’Italia che ignora gli ordini della magistratura e arranca nella palude della burocrazia. C’è un altro dato che la dice lunga sull’impresa donchisciottesca di chi si avventura nella battaglia contro l’abusivismo. L’eredità dei tre condoni dell’ultimo ventennio, tra il 1985 e il 2003, sono 15 milioni di domande di sanatoria ancora da esaminare. Lì dentro c’è di tutto, dalla veranda al piano tirato su senza autorizzazione,dal muretto di giardino all’edificio intero. Manca una struttura di coordinamento e monitoraggio che sia punto di riferimento per quei sindaci che non sanno dove andare a bussare per trovare i soldi per abbattere, che magari ci sono»

E basta guardare il resort realizzato spianando le magnifiche dune della spiaggia di Marina di Butera, sequestrato ieri dal procuratore di Gela Fernando Asaro, per capire che la colata di cemento continua ad avanzare.

 

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