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15 verso una nuov avita

16.09.2020 14:32

Un’azienda americana, la Royco, produce  dadi per brodo, una novità per l’Italia. L’imprenditore Motta di Sale Marasino, una località del lago d’Iseo decide di avviare la produzione in Italia. Luigi, sempre appassionato di chimica alimentare,accetta la proposta di dirigerne la produzione. Lascia la famiglia a Trieste e si trasferisce a Sake Marasino. La famiglia seguirà dopo.

Alla vigilia di Capodanno papà telefona per farci gli auguri e per dirci che quattro grossisti alimentari di Brescia hanno prenotato una certa quantità di prodotto. Anno nuovo, vita nuova il proverbio è proprio vero. Fra pochi mesi saremo tutti insieme, avremo una casa nuova, l’automobile e andremo in vacanza al mare, in una bella casa .

A Sale Marasino però il pranzo di Capodanno nella villa di Motta è foriero di tempesta. Il menù è sfarzoso : patè di fegato d’oca della Francia, bresaola dei Grigioni, gamberoni della Spagna,  cappone in brodo con i tortelli, selvaggina in salmì con polenta, formaggi della Valsassina,  cassata siciliana, babà napoletani e molte bottiglie di champagne.

Ci sono i soliti invitati della domenica, il parroco, il segretario comunale, un professore, il farmacista Il parroco dice che Pio XII sta preparando la scomunica per i comunisti. L’industriale parla della necessità di una legge antisciopero. Il professore spiega che socialismo significa miseria e che il governo deve tutelare l’impresa per lo sviluppo economico dell’Italia.  Il segretario comunale dice che molti sindaci socialisti e comunisti sono ignoranti e non capiscono nulla, ma vogliono fare di testa loro. Una signora rimpiange la monarchia, quando tutto era più in ordine. Per fortuna il Fronte Popolare è stato battuto, chiosa il farmacista e Motta puntualizza, ora c’è Scelba a difenderci. Poi Motta si rivolge a papà e gli chiede: Visintini, lei non parla mai, ma che ne pensa di questa situazione?

Papà è un purosangue con il morso, in quel momento dimentica completamentele raccomandazioni di Lidia. Si alza e pronuncia un’appassionata difesa dei socialisti e dei comunisti , del contributo alla guerra di liberazione e al salvataggio di molte fabbriche dalla distruzione, all’affermazione della Repubblica e della Costituzione. Conclude  Oggi lorsignori  continuano a godere di tutti i privilegi, pur avendo, quasi tutti, sostenuto il regime fascista. Quindi, seduta stante, presenta le sue dimissioni.

Due giorni dopo riparte per Trieste, e arriva a casa senza preavviso e con un mezzo stipendio. Anno nuovo, vita vecchia, mai fidarsi dei proverbi. Lidia reagisce allo choc iniziale. In ogni vicenda, anche quelle apparentemente più critiche bisogna trovare un lato positivo. Si resta a Trieste, le feste in famiglia continuano, al resto si provvederà.

Addio ideali politici. Addio sogni di vita agiata da dirigente d’azienda.

Nel 1955  il Comune di Trieste ha posto una targa davanti alla sala del Consiglio comunale in ricordo del martirio di Odorico Visintini. Nelle parole incise a memoria non si fa cenno alla squadra fascista che lo ammazzò. Luigi ha rifiutato di presenziare alla posa della targa.

Il Comune ha assegnato alla famiglia una tomba perenne nel cimitero maggiore di Sant’Anna.

Una benemerenza, ma senza riconoscere il senso  del sacrificio di una vita .

E  chi ricorda Nero, Diego, Bruno e le migliaia di ebrei, slavi, comunisti, martiri del fascismo a Trieste ?

Una storia ancora tutta da scrivere-

 

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