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A Tokio è arrivata Yuriko Koike, la Thatcher con gli occhi a mandorla

01.08.2016 16:56

 

Domenica si è votato a Tokyo, in Giappone, per eleggere il nuovo governatore locale, il terzo in tre anni. Le elezioni sono state vinte da Yuriko Koike, 64 anni ed ex ministra della Difesa, la prima donna a ricoprire questo incarico nella capitale giapponese. Koike ha studiato all’Università del Cairo e ha poi lavorato come interprete e traduttrice: parla fluentemente sia l’arabo che l’inglese. Si è sposata a 21 anni al Cairo con uno studente giapponese e ha divorziato poco dopo. E’ stata anche presentatrice di programmi di news. Fino a metà luglio era una deputata del Partito Liberal Democratico (PLD), lo stesso partito del primo ministro Shinzo Abe, ma alle elezioni di domenica si è candidata come indipendente, battendo il candidato ufficiale del PLD, Hiroya Masuda. Oltre a raccogliere i voti della destra moderata, Koike ha racimolato qualcosa anche tra i simpatizzanti di posizioni più fortemente nazionaliste: per esempio si è opposta alla partecipazione dei non-giapponesi alle elezioni regionali e si è espressa contro l’immigrazione straniera in Giappone. Ha davanti a sé due grossi ptoblemi, i costio delle Olimpiadi 2020  già lievitati a 12,5 miliardi di euro (10% in più del costo delle Olimpiadi di Londra, più che raddoppiati rispetto alle previsioni) e gli scandali finanziari che hanno travolto i suoi 2 predecessori in soli 3 anni. Il mito del Giappone, sorridente,  ospitale, dove la trasparenza è d’obbligo, appartiene al passato. Austerity e porte chiuse agli immigrati.  Ci vuole la Lady di ferro, La Thatcher con gli occhi a mandorla.

 

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