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Un milione e seicento mila ragazzi da tutte le parti del mondo hanno partecipato alla veglia di preghiera presieduto da Papa Francesco a Cracovia. Una marea umana riunita per pregare contro il terrorismo in un momento così difficile per l’Europa e il mondo.Centinaia di migliaia di mani unite in “un grande ponte fraterno”, un “ponte primordiale“.“ capace di vincere l’odio, con la fraternità e la comunione, di costruire la grande famiglia umana Non chiudetevi per la paura che paralizza, non cadete nella “paralisi della comodità”. E qui Papa Francesco ha denunciato la “felicità del divano” di chi crede che per essere felici c’è bisogno di star comodi su “un divano contro ogni tipo di dolore e timore”, che rende “narcotizzati, imbambolati, intontiti”, “mentre altri, forse più vivi, ma non più buoni, decidono il nostro futuro”. Non siamo nati per “vegetare” anche se i ragazzi narcotizzati fanno comodo a tanti. E non c’è solo la droga che narcotizza, ci sono anche “altre droghe socialmente accettate che finiscono per renderci schiavi”.Quando smettiamo di guardare il mondo “dallo schermo di un computer e di un telefono”, il dolore dell’altro non è “anonimo” ma diventa il mio, non posso essere indifferente. Il Papa ha parlato con grande trasporto, e ha suscitato un entusiasmo gradissimo, anche quando è passato alla parte più propositiva del suo messaggio: decidere il proprio futuro, difendere la propria dignità, lasciare una impronta nella storia, scommettere sempre sul futuro. “Se tu giovane ci metti il meglio di te il mondo sarà diverso”.